Per il “ SI “ i disoccupati di Napoli hanno sospeso il presidio del Duomo.
Gli sposi Anna e Andrea, si sono fermati davanti agli striscioni, facendosi fotografare dopo le nozze in segno di solidarietà con i manifestanti, anche per ringraziarli del loro grande cuore. Mai nessun matrimonio è stato tanto affollato come quello di Anna e Andrea. Erano a migliaia, dentro e fuori il Duomo di Napoli. Con striscioni e cartelli inneggiavano, auguravano, applaudivano gli sposi. Però, in realtà, non li conoscevano nemmeno. Quello che io, Mimmo Fontanella, sto per raccontarvi è il matrimonio più imprevedibile che abbia mai scattato. Nel senso che gli sposi avevano previsto tutto ciò che era prevedibile per una cerimonia come questa, ma il fatto che il Duomo potesse essere occupato da una manifestazione sindacale proprio nel giorno fissato per le nozze non l’avevano proprio previsto. Il presidio degli eurodisoccupati, come si sono definiti i manifestanti, è stato sospeso dopo laboriose trattative, giusto il tempo per consentire agli sposi di pronunciare il fatidico “SI”. Poi gli sposi se ne sono andati, salutati dal lungo applauso degli ottomila manifestanti e il Duomo è tornato ad essere presidiato. Non deve stupire questo clima, nella realtà di Napoli. Migliaia di disoccupati, ormai al culmine della disperazione per la mancanza di prospettive di lavoro, hanno organizzato manifestazioni un pò ovunque, ma Napoli è sempre Napoli e il suo cuore rimane comunque grande: davanti a una coppia di sposi anche i disoccupati si sono sentiti in dovere di collaborare, partecipare, salutare, applaudire, unirsi a loro e farsi fotografare tutti in gruppo. Napoli è così, col suo cuore e con la sua straordinaria capacità di improvvisare: è l’arte di arrangiarsi commuovendosi e commuovendo tutti, compreso il grande Eduardo.